Lavoro temporaneo, qualche indicazione

Il lavoro temporaneo, definito anche come lavoro interinale, consiste nell’assunzione di un lavoratore a tempo determinato o indeterminato da parte di un’azienda autorizzata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, che poi, in base alla posizione ricercata “affitta” il lavoratore ad una terza azienda per un arco di tempo prestabilito.
Il lavoro temporaneo è un vero e proprio rapporto trilaterale, dove i soggetti in causa sono 3, l’azienda che si occupa di ricerca del personale, i lavoratori e le imprese utilizzatrici, ovvero le aziende presso le quali vengono “utilizzati” i neo assunti.

Il lavoro temporaneo è caratterizzato, nella maggior parte dei casi, da assunzioni a termine, che a seconda delle diverse situazioni lavorative vengono spesso prorogati o in alcuni casi anche trasformati in contratti stipulati direttamente tra lavoratore e l’azienda utilizzatrice.
In ogni caso, il lavoro interinale o temporaneo è vietato nei casi di impiego di lavori con qualifiche a basso contenuto professionale, per sostituzioni in caso di sciopero, nelle unità produttive in cui nei dodici mesi precedenti ci siano stati licenziamenti collettivi riguardanti le mansioni richieste, o nel caso di sospensione e/o riduzione dell'orario con ricorso alla cassa integrazione, per lavori che richiedono sorveglianza medica e per lavori particolarmente pericolosi.

Le Imprese fornitrici di lavoro temporaneo hanno, inoltre, la facoltà di assumere i candidati con contratti a tempo indeterminato e mandarli “in missione” presso le aziende richiedenti. In questo caso, nell’arco di tempo in cui però non dovessero essere impiegati come interinali, i lavoratori restano a tutti gli effetti a disposizione dell' azienda fornitrice.